27 gennaio 2020 – La memoria non si esaurisce in una commemorazione vuota ma è una pratica quotidiana, un esercizio del presente. Per questo oggi, nella Giornata della memoria, ricordiamo tutti i migranti che ogni giorno muoiono nel mar Mediterraneo, vittime delle politiche migratorie europee e commemoriamo gli scomparsi degli ultimi naufragi in Sicilia. Infatti in questi giorni i corpi di due migranti tunisini morti nel naufragio di Lampedusa del 7 ottobreRabi e Talel –  sono finalmente tornati in Tunisia dopo essere stati riconosciuti dalle loro madri ad Agrigento, invitate dalla procura per la procedura di identificazione il 13 dicembre scorso. Il ritorno dei corpi è stato un momento significativo per tutta la comunità: in Tunisia le madri insieme a una folla di 1.500 cittadini hanno accolto con commozione il loro arrivo dall’Italia. Insieme, hanno sotterrato i due figli nei cimiteri locali restituendo un nome, un volto, una storia a persone ridotte a numeri. Negli stessi giorni e allo stesso modo, il corpo di Samuel, ragazzo eritreo morto nel naufragio di Lampedusa del 23 novembre, è tornato in patria dopo essere stato identificato nei mesi scorsi ad Agrigento dal cugino che era alla sua ricerca.

Il lavoro di restituzione dei corpi, dei nomi e delle storie di questi migranti tunisini ed eritrei è stato possibile solo attraverso un impegno collettivo dal basso che ha coinvolto l’associazione Terre pour tous, Campagna Lasciateci entrare, Carovane migranti, Rete antirazzista catanese, Borderline sicilia: di fronte alla mancanza di un sistema istituzionale di ripristino dei legami familiari, i collettivi solidali insieme a validi avvocati hanno lavorato in rete per aiutare i familiari nella loro ricerca e garantire, con l’identificazione dei corpi tramite il test del DNA, il loro ritorno a casa.

Un risultato inedito che segna un precedente importante nel lungo cammino verso la verità e la giustizia per i migliaia di scomparsi lungo le rotte verso l’Europa. Contro il potere di morte delle politiche migratorie europee continueremo ad esercitare resistenza e memoria attiva, a fianco del cammino coraggioso delle madri e dei familiari dei migranti in tante frontiere del mondo. Che il loro ricordo continui ogni giorno ad alimentare con forza la nostra lotta per la libertà di circolazione di tutti e tutte.