Ogni gruppo territoriale della campagna, in base alla realtà locale, organizza visite di monitoraggio all’interno delle strutture di accoglienza preposte dal sistema italiano (CIE, CAS, CARA, HOTSPOT). Le modalità di accesso in qualsivoglia Centro di Accoglienza sparso sull’intero territorio nazionale (Hot Spot, CARA, CIE, CAS, etc.) verranno determinate dal gruppo territoriale che intende effettuare tale accesso, in relazione alle proprie capacità, alle proprie forze e al proprio modus operandi, legato inevitabilmente al contesto in cui esso si trova ad operare.
La metodologia di monitoraggio delle strutture è condivisa in una griglia di valutazione comune adattata in base alle esigenze territoriali. La griglia è da considerarsi come una “linea guida” che abbia come obiettivo la verifica di dati comparabili a livello nazionale per il rapporto annuale della Campagna. La griglia è composta da dati generali e più specifici. Il contesto generale dei centri e i servizi che gli enti gestori sono obbligati a fornire agli ospiti delle strutture in base alle norme attuali (convenzioni firmate, linee guida…): servizi offerti, pocket money, scheda telefonica, assistenza linguistica, assistenza sanitaria, assistenza legale, orientamento sul territorio, formazione e lavoro, pasti erogati.
I report redatti dai gruppi territoriali vengono inviati sia ai media locali, che a quelli nazionali. Gli attivisti coinvolti nelle visite di monitoraggio hanno diversi background di competenze (legali, sanitarie, linguistiche), in particolari casi, nello specifico in base alle strutture da visitare, saranno coinvolti parlamentari. Nel caso in cui si evidenziassero violazioni dei diritti umani degli ospiti delle strutture, i gruppi territoriali, porteranno avanti azioni di denuncia agli organi preposti sia a livello locale che nazionale al fine di segnalare gli abusi, le illegalità e la malagestione del sistema accoglienza. Le azioni prevedono il supporto alla mobilitazione dell’opinione pubblica al fine di fare pressione su tutte le istituzioni competenti e su qualunque altro attore non statale affinché gli abusi sui diritti umani cessino e si pongano le condizioni perché non si ripetano più in futuro.