La notte tra il 5 ed il 6 Dicembre 2021 avevamo diffuso la notizia di un giovane suicidatosi nel CPR di Gradisca di Isonzo. Si pensava inizialmente si trattasse di un marocchino. Si tratta invece di un cittadino tunisino di 44 anni. Il suo nome è Anani Ezzeddine. La famiglia è stata informata prontamente dalle autorità competenti; anche loro chiedono di comprendere le ragioni del suicidio. In questi giorni sempre nel CPR di Gradisca diverse sono state le segnalazioni di persone che hanno tentato il suicidio, che sono state salvate e sostenute dai compagni di cella. Nel caso di Anani non c’è stato nulla da fare. Non sappiamo nulla di Ezzedine del suo dolore,della sua rabbia. Ancora uno dei tanti “invisibili” spazzati via da leggi inique e terribili. L’ennesimo gesto di rivolta estrema contro un sistema che riduce le persone a degli zero. Quello che sappiamo è che i CPR vanno chiusi subito e che le leggi nel nostro paese continuano a costruire muri altissimi contro le persone che vi arrivano e che urlano VERITA’ e GIUSTIZIA. Non smetteremo di batterci tutti insieme per Wassim, Ezzedine, Moussa, Enukedzie, Faisal e tutti i morti di frontiere