Nuove ed inquietanti verità stanno emergendo dalla tragica vicenda di Wissem Ben Abdel Latif, il giovane tunisino deceduto all’ospedale San Camillo di Roma dopo essere stato trasferito dal Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Ponte Galeria a Roma. L’avvocato Francesco Romeo, legale di fiducia della famiglia del ragazzo ha dichiarato: “Da alcuni atti del procedimento che ho avuto modo di consultare emerge che la morte di Wissem Ben Abdelatif poteva essere evitata. Il 24 novembre 2021, mentre il giovane Wissem era ricoverato e legato in stato di contenzione presso l’Ospedale Grassi di Ostia, il Giudice di Pace di Siracusa sospendeva l’esecutività del decreto di respingimento e del provvedimento di trattenimento presso il CPR di Ponte Galeria, provvedimenti emessi dal Questore di Siracusa il 13/10/2021. Wissem non ne ha avuto notizia, è rimasto ricoverato in stato di contenzione prima al Grassi di Ostia e dopo al San Camillo, ma alla data del 24 novembre scorso avrebbe dovuto essere rimesso in libertà”. Wissem doveva essere liberato, ma è morto dopo essere stato legato ad un letto per più di quattro giorni in due diversi ospedali romani. L’orrore di questa vicenda sembra non avere fine. Come LasciateCIEntrare, ADIF, Progetto Melting Pot Europa e Legal Team Italia, Mai Più Lager No Cpr, insieme ai seguenti parlamentari Gregorio De Falco, Doriana Sarli, Paola Nugnes, Virginia La Mura, Elena Fattori, Yana Ehm e Majdi Karbai e Simona Suriano, non smetteremo di pretendere verità e giustizia. Wissem doveva essere liberato. Oggi sarebbe vivo, forse in un centro di accoglienza. Sarebbe vivo e libero. Vivo e libero.