L’estate dei Cpr volge al termine così come l’abbiamo raccontata e vista. Cibo indegno, incuria totale, abbandono, assenza di cure mediche, violenze durante i trasferimenti, “isolamenti punitivi” (e a tale proposito vi ricordiamo che non esiste da un punto di vista giuridico l’istituto dell’isolamento in un Cpr). Chiedere un’assistenza medica in un Cpr, come quello di Torino, vuol dire arrampicarsi sulle grate o gridare e cercare il supporto nelle stesse proteste condivise, di chi vive questa follia di una “carcerazione per mancato documento”. Le proteste si sono susseguite senza sosta. Così come i legittimi tentativi di fuga. E cosi, non sono mancate le repressioni. Dure. Violente. Soltanto due sere fa, a seguito di una nuova protesta nel Cpr di Torino, attuata anche con l’incendio di vari materiali (unico modo per essere visibili da fuori), è intervenuta la Polizia in tenuta antisommossa. Nulla di nuovo. Ciò che, tuttavia, dà veramente fastidio (al di là della “mera” esistenza di luoghi come il Cpr) è il fatto di venire a sapere, tramite dei giornalisti, che l’ufficio stampa di Salvini, da qualche ora, sta facendo forti pressioni affinché venga pubblicata la notizia del ferimento di un poliziotto durante le proteste. Pare che l’ufficio stampa stia mandando continuativamente alle sedi dei giornali la notizia, tartassandoli, affinché venga diffusa una “lettura” deviata della protesta e dei fatti. Quello che vorrebbero far venir fuori, come “non-notizia”, come visione distorta a favore del popolino che digrigna i denti pronto a sbavare odio, è che il Cpr sarebbe in mano a “violenti e facinorosi” (i migranti, ndr) che attentano alla vita dei “bravi” poliziotti. Ma questa non è assolutamente la realtà. Questo non corrisponde affatto a tutto quello che noi sappiamo e che anche in parte è stato denunciato. Ovviamente, non ci stupisce né ci coglie impreparati. Stiamo per lanciare, per la seconda volta, ALIMENTIAMO LA PROTESTA. Ovvero una raccolta di cibo in solidarietà a chi viene recluso perché non ha documenti che attestino la legittimità della sua esistenza. A breve forniremo una lista del cibo e dei luoghi di raccolta. La consegna è già prevista per sabato 14 settembre con un presidio esterno al Cpr. I Cpr sono luoghi di esasperazione. Luoghi ingiusti dove vengono criticizzate le vulnerabilità. Luoghi di trattamenti inumani e degradanti e noi non ci stancheremo mai di denunciarlo. Vanno chiusi tutti. Ora! Quindi: tutti pronti e #alimentiamolaprotesta! Alda Re e Yasmine Accardo