"Nome in codice: Caesar", il dramma della Syria in foto a Udine Eventi a Udine

Dal 25 Febbraio al 4 Marzo ad Udine, presso la Galleria Tina Modotti di via Valvason ci sarà la mostra fotografica “Nome in codice: Caesar”, già esposta al “Palazzo di Vetro” dell’Onu, al Memorial dell’Olocausto a Washington, al Parlamento Europeo di Strasburgo, a Westminster, a Parigi, Boston, Dublino, Roma Sala Spazio del Museo Maxxi, Napoli Castel dell’Ovo e in molte altre città.

Si tratta di una selezione di 30 fotografie scattate da “Caesar”, pseudonimo che protegge l’identità di un ex fotografo della polizia militare del regime siriano, il cui incarico, dal 2011, era di fotografare i corpi delle persone morte nei centri di tortura di Damasco. Dal maggio 2011 all’agosto 2013, Caesar ha fatto copie delle 53.275 immagini su chiavette Usb, e poi ha disertato, portando con sé in Occidente quelle fotografie. Si tratta di migliaia di Giulio Regeni siriani morti sotto tortura in Siria. Human Rights Watch, nel suo rapporto in merito a tale materiale, si concentra su 28.707 fotografie, che raccontano la storia delle torture subite da 6.786 detenuti poi morti, le restanti fotografie mostrano invece corpi di soldati governativi, di combattenti ribelli, o di civili morti per esplosione.

Le fotografie, sono state attentamente visionate e verificate da una squadra di esperti e inquirenti indipendenti. Il dossier è stato affidato a uno studio legale londinese, che ha avuto l’incarico di effettuare una perizia sulle fotografie e verificare l’attendibilità della fonte. Lo studio legale si è avvalso anche di due giuristi di fama internazionale, David Crane e Desmond de Silva, succeduti alla direzione del Tribunale speciale per la Sierra Leone che ha giudicato e condannato il presidente liberiano Charles Taylor per crimini di guerra e contro l’umanità.

L’inaugurazione sarà preceduta da una Conferenza di presentazione che si terrà presso la Sala Ajace del comune di Udine, Sabato 25 Febbraio alle ore 15.30. A tale incontro interverranno diverse personalità e ospiti, sarà presente l’ex detenuto sopravvissuto alle torture Mazen Alhummada, il giornalista italo-siriano Fouad Roueiha, e via skype o con una registrazione video l’avvocato Mazen Darwish direttore del “Centro Siriano per i Media e la libertà di espressione” (Scm). Modera il dott. Alberto Savioli, archeologo con esperienza in Siria e Iraq.

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