di Yasmine Accardo – In questi giorni di procedure forsennate per il rimpatrio dove in troppi non riescono a vedere garantiti i propri diritti, i CPR si riempiono e svuotano a velocità impressionante, sfondo orrido della politica repressiva ed accumulatori di violenze, abusi ed ingiustizie. Tanti sono i cittadini stranieri che restano per mesi trattenuti nei CPR in condizioni disumane. esempio emblematico è quello di D. M, cittadino marocchino da diversi anni in Italia, che dopo aver scontato pena in carcere si trova ora al CPR di Gradisca di Isonzo. D.M. nel carcere in cui si trovava aveva lavorato per diversi mesi, guadagnando 150 euro per un’attività di sollevamento e spostamento oggetti, che gli sono costati una lesione alla colonna vertebrale che necessita non solo di continui e periodici controlli, ma di una terapia adeguata per evitare che le lesioni multiple che ha si trasformino in immobilizzazione degli arti inferiori a vita. D.M dopo aver ricevuto un decreto di espulsione dal prefetto di Milano, appena uscito dal carcere, è riuscito a fare richiesta di istanza di permesso per cure mediche ed il suo avvocato ha presentato richiesta all’ lINAIL di invalidità Nonostante la sua fragilità fisica, l’Asl avrebbe dunque confermato l’idoneità al trattenimento, elemento che sarebbe da indagare viste le condizioni in cui si trova adesso di sofferenza e di mancato accesso alle terapie ed ai controlli idonei. Non basta però la sua personale sofferenza perché a questo si aggiungono le pessime condizioni del centro CPR di Gradisca: finestre rotte e freddo insopportabile stanno fortemente peggiorando la sua situazione, considerando inoltre che non esiste assistenza medica, ovviamente nel CPR, costruito appositamente per umiliare, escludere e continuare a punire chi “ non è italiano”  I CPR dovrebbero già essere stati chiusi, perché lager di stato ed anticostituzionali, ma continuano a servire come “immaginario di un muro tra noi e loro, in modo da continuare a dividere le persone che insieme potrebbero battersi per un mondo diverso dove la parola diritto ha un significato nella vita reale. La storia di D.M mostra tutta l’ingiustizia non solo dei lager di stato CPR, ma del sistema carcerario che ha causato a D. M la grave lesione con cui si trova ora a convivere. Perché questo è il paese in cui chi è povero e senza mezzi è spazzatura e va buttato via dopo averlo usato sia per fare lavori duri che per far permanere il divario tra NOI e LORO. D.M. deve essere immediatamente liberato ed accedere alle necessarie cure mediche in luogo adeguato. I CPR tutti devono essere chiusi SUBITO