L’ultima carta calata dal mazzo da parte del procuratore Carmelo Zuccaro sulla partita della criminalizzazione delle ONG operative nel Mediterraneo è l’indagine a carico dei 12 membri dello staff della nave Aquarius di MSF e SOS Mediteranée. Smaltimento illecito di rifiuti speciali, sequestro preventivo della nave e blocco nei conti correnti di una cifra di 460mila euro: queste le misure adottate dal GIP. Tuttavia, non è stato specificato se i controlli sono stati effettuati a campione oppure negli 11 porti dove la nave avrebbe attraccato nei mesi scorsi. Nel Paese dello smaltimento illecito di rifiuti gestiti dalla malavita che ha devastato interi territori e le cui conseguenze sono impresse con marchio di fuoco sulla pelle delle persone malate o morte a causa di tumori, la Procura di Catania lancia un’accusa alle “pezze” dei migranti, mettendo sullo stesso piano, di fronte all’opinione pubblica, la criminalità organizzata e le ONG. Paragona i rifiuti tossici a delle “pezze”, trasformando gli uomini e le donne in rifiuti pericolosi da espellere. Un atto manipolatorio gravissimo ed inaccettabile, ma anche intimidatorio e vessatorio. Un atto volto a screditare quella parte di associazioni e di società civile che si occupa con serietà, coerenza e competenza di immigrazione. Un vero e proprio attacco politico che ancora una volta criminalizza i giusti. Una vergogna senza fine! Uno Stato che si accanisce contro uomini e donne ed organizzazioni umanitarie, contro i principi di solidarietà e i diritti umani sanciti dalle Convenzioni internazionali, così come della Costituzione Italiana sulla quale ha giurato anche il Ministro dell’Interno, è uno Stato criminale. Esprimiamo totale solidarietà a MSF, a SOS Meditarrenée e a tutto lo staff di lavoro a bordo delle navi di salvataggio.