di Yasmine Accardo – Fuggire e ancora fuggire da una disperazione che tanto è stata gridata e narrata che nessuno ascolta più. Le torture, gli abusi.le violenze in libia, le attese senza fine non bastano. soprattutto non interessano nessuno. 100.200. 300 salvati o affogati. È uguale. Anzi no meglio se affogano cosi non arrivano “a disturbarci”. Se 1200 persone “salvate” poi si trovano ristrette in un hotspot da 125 posti a lampedusa non significa niente e devono arrivare i medici con il potere “covid” per pretendere un trasferimento immediato, perché attivisti e parlamentari tutti “tengono che fa” e in questi luoghi non ci entrano più: troppa fatica. E badate bene se vengono trasferiti “i salvati” non è perché dovevano avere accoglienza degna ( non perché siamo umani ma per leggi chiare) ma perché altrimenti si diffondono malattie e chissà poi che succede.   Se poi “i salvati” osano protestare come oggi a villa sikania, a siculiana(Agrigento) , un centro di smistamento dove da giorni attendono invano di capire quando finirà la reiterata quarantena, allora si moltiplicano gli insulti e i commenti vomito da parte degli “italiani veri con il lanciafiamme in mano” sull’ unico video presentato su local team di una protesta pacifica sui tetti. A nessuno interessa comprendere le motivazioni, condividere magari il dolore o il senso di smarrimento : infierire, sputare,sperare che vengano riportati indietro, augurarsi che muoiano magari sparati. Saranno contenti quindi gli italiani veri di sapere che un giovane eritreo durante le proteste oggi, mentre scappava dal portone principale, è stato investito ed è morto sul colpo.