Restiamo umani. Ancora una volta ci affidiamo alle parole di Vittorio Arrigoni per tentare di leggere con lucidità un presente che di lucido sembra non avere proprio più nulla. Sentiamo infatti la necessità di tornare a fare quella che una volta veniva chiamata contro-informazione, ma che oggi forse sarebbe più opportuno chiamare informazione e basta. Troppe sono le menzogne e falsità che quotidianamente vengono dette sulla cosiddetta “emergenza migranti”. A partire dal termine stesso emergenza, che rappresenta una condizione eccezionale. Potremmo dire infatti che non c’è alcuna emergenza, o magari che parlare di un’emergenza che dura da più di 20 anni è sbagliato. Ma scendendo a questo basso livello della discussione ci si perderebbe immediatamente a parlare di numeri e statistiche, dimenticando però che dietro questi numeri, queste statistiche ci sono persone in carne ed ossa con il loro fardello fatto dalle loro storie terribili. Vogliamo quindi riappropriarci della verità e ridare dignità a queste persone. Vogliamo tornare a parlare di parole come giustizia sociale, solidarietà, umanità e fratellanza, unici strumenti concreti per fermare questo dilagare di odio, fanatismo e intolleranza.Per questo abbiamo deciso di raccontare questa “emergenza” nell’unico modo possibile, ovvero dando voce a chi direttamente ha vissuto sulla propria pelle questo lungo peregrinare. Faremo, per così dire, un viaggio “insieme”, ben consapevoli di non poter capire fino in fondo tutto ciò che è stato il loro vissuto, ma coscienti che questo è l’unico modo per poter squarciare questa cortina di falsità e disumanità. Analizzeremo quindi le cause che spingono migliaia di persone ad abbandonare le loro terre, i propri affetti e affrontare quello che è un vero e proprio viaggio all’inferno. E’ infatti troppo facile e banale sbraitare dall’alto di tribune elettorali o dietro videocamere di smartphone “aiutiamoli a casa loro!”, magari anche brandendo il vangelo in mano… Racconteremo dei viaggi lungo la rotta balcanica e la rotta africana, fatta di rapimenti, stupri e violenze, per giungere infine alle carceri libiche, dove a tutto questo si aggiungono anche le torture, molto spesso perpetrate per anni. Affronteremo insieme il viaggio della speranza nel Mar Mediterraneo e lì, tra un naufragio ed un altro, incontreremo le varie navi delle ONG e demoliremo la criminalizzazione perpetrata nei loro confronti, ridando giustizia a quelle che sono le loro azioni di salvataggio di vite umane. Sbarcheremo quindi sulle coste italiane, dove ad attenderci saranno le forze dell’ordine, la schedatura e quindi l’ingresso nel mondo della legislazione italiana ed internazionale in tema di immigrazione e protezione internazionale, passando per i vari accordi tra Stati e i vari centri di detenzione/rimpatrio/espulsione/accoglienza. Infine racconteremo di come l’ultimo decreto sicurezza vada ad incidere ulteriormente su una situazione culturale e sociale quella si emergenziale, in cui si criminalizza e discrimina il diverso, andando così a rispolverare antichi fantasmi di un passato nemmeno troppo remoto.