In riferimento all’ultima puntata di Report andata in onda ieri, 20.11.2017, su Rai3 dal titolo “un mare di ipocrisia”, la Campagna LasciateCIEntrareCampagna Nazionale contro la detenzione amministrativa dei migranti  e la malaccoglienza – esprime forte perplessità sullo schema narrativo adottato dal programma intriso di allusioni, ammiccamenti e accuse nei confronti delle ong che effettuano salvataggi in mare. Una narrazione parziale e ambigua, infarcita di luoghi comuni che non scava affatto a fondo nella questione, lanciando ombre sulle ONG senza argomentare se non con vaghi riferimenti a riprese e spezzoni di interviste. Il programma non è riuscito a dare informazioni precise e complete e l’unico risultato prodotto è lo screditamento verso chi salva esseri umani, senza nessuno scopo di lucro. Non è difficile comprendere il motivo di un attacco nato strumentalmente da qualche mese e diretto alle organizzazioni che salvano vite e in assenza delle quali ci solo sarebbero ulteriori morti in mare che vanno ad aggiungersi a quelle tra deserto e centri di detenzione. Siamo convinti che in clima pre-elettorale esagerbato come questo, vi sia la necessità di un servizio pubblico che non fomenti complottismo e odio razziale ma spinga, attraverso un’equilibrata narrazione dei fatti, ad una seria riflessione sul tema.  Contestiamo a livello politico le scelte concordate e avviate sia dall’Unione Europea che dal Governo Italiano nel merito del contesto libico.  Dopo aver chiuso il confine greco/turco tramite l’acquisto di diritti umani pagati a Erdogan e aver creato una prigione a cielo aperto per circa 60mila esseri umani in Turchia, adesso siamo passati alla trattativa con un non-governo libico, senza nessuna “clausola” sulla salvaguardia dei diritti, ben conoscendo lo stato delle prigioni e centri di detenzioni libici governativi e quelli in mano delle milizie e dei trafficanti. Le morti in mare non sono cessate, sono senza dubbio diminuiti gli sbarchi, e proprio per questo la campagna LasciateCIEntare ha pubblicato in agosto la lettera aperta #NOIVIACCUSIAMO indirizzata al Primo Ministro Gentiloni, al Minsitro dell’Intrerno Minniti e al Ministro degli Esteri Alfano. Le morti nel Mediterraneo così come le atrocità e le torture che avvengono in Libia sono da addebitare politicamente anche a loro.