di Yasmine Accardo – Il Cpr di Ponte Galeria si sta distinguendo per pratiche assolutamente lesive del diritto di difesa delle persone recluse, in negativo ovviamente. Stiamo verificando la “normalità” nella prassi di impedire nomina di avvocati di fiducia.
Alcuni reclusi nel cpr di Ponte Galeria, che da Lampedusa chiedevano accesso alla protezione internazionale ed al diritto di difesa hanno incontrato passo dopo passo tutta l’ingiustizia di questo paese, non riuscendo a nominare difensore Mai! Né tanto meno a presentare domanda di protezione internazionale.
Intanto alla richiesta della possibilità di nominare difensore di fiducia, viene riferito ai richiedenti reclusi nel cpr che Non si può nominare avvocato fino a che non viene fissata l’udienza di convalida del trattenimento.
Fatto strano evidentemente, considerando che è possibile farlo anche a difesa della richiesta di protezione internazionale, quando questa non viene nemmeno registrata, ad esempio, e che il diritto di difesa è garantito dalla nostra Costituzione.
Questa strana distorsione, noi diremmo lesione assoluta del diritto di difesa, continua anche con la fissazione dell’udienza, infatti, come molti ci riferiscono, su un foglio presentato ai reclusi è già indicato il nome dell’ avvocato di ufficio, insieme alla data d’udienza.
Certo così “si garantisce presenza di avvocato in udienza”e la forma è salva, peccato però che, ancora una volta, i richiedenti si vedano rifiutare la possibilità di nominare avvocato di fiducia.
I richiedenti insistono perché questi conosce le loro storie individuali e può dunque difenderli meglio rispetto ad avvocato pro forma.
Non serve purtroppo:le nomine non vengono permesse.
Non finisce qui, però, perché l’avvocato di fiducia si presenta per presenziare all’udienza, ma non viene lasciato entrare perché ci sta già l’avvocato d’ufficio.
Alla fine della giornata i cittadini tunisini ci chiedono: “ma davvero non potevano far entrare l’avvocato che chiedevamo fosse con noi?”
Noi crediamo che sia stato gravemente leso il diritto di difesa di questi cittadini reclusi nel cpr di ponte Galeria e che non sia stato fatto per caso, ma che sia stato fatto per porre l’altra guancia alla politica dei respingimenti in un connubio squallido e vergognoso tra gestori del CPR, forze dell’ordine, giudici di pace ed autorità prefettizie.
Pretendiamo la chiusura dei cpr e la fine di queste prassi continuamente lesive dei diritti delle persone.
Noi vi accusiamo