Questa non è una petizione; non è un appello. Come ormai si sa, Gilberto Caldarozzi, ex capo della sezione criminalità organizzata della polizia (Sco), condannato è stato nominato vicedirettore “operativo” (non amministrativo) della DIA, scontata la pena residua di otto mesi (tre anni erano stati oggetto di indulto) in detenzione domiciliare e decorso il termine di interdizione dai pubblici uffici. I fatti sono noti; fu “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, come sostenuto da Amnesty International. Caldarozzi fu assolto in primo grado, e si è sempre proclamato innocente; era, ed è, un suo diritto, che va riconosciuto e tutelato anche durante la fase esecutiva, nella quale dev’essere garantita la funzione costituzionale della pena, volta innanzitutto al reinserimento sociale. Nessuna pena perpetua, nessun marchio indelebile. E però, perché non vi sia un non detto, occorre ricordare che nei processi genovesi a carico dei funzionari delle varie polizie lo Stato non si è costituito parte civile. Occorre ricordare le condanne della Corte EDU, con le quali è stata affermata una “assoluta mancanza di cooperazione della polizia”, si è deplorato il silenzio del Governo sulla richiesta di informazioni sulle sanzioni disciplinari e, per converso, la progressione in carriera di agenti e funzionari coinvolti. Impunemente, ha ritenuto la Corte, gli imputati hanno ostacolato l’emergere dei fatti, per come loro contestati; al ribasso, impunemente, si è svolto il procedimento disciplinare, con contestazioni non in linea con quelle elevate nel processo, sì da consentire di evitare la destituzione dal ruolo. Ancora, è impossibile trascurare le dichiarazioni riduttive (“mele marce”) dei vertici di polizia in ordine a quanto inconfutabilmente accaduto all’interno della Diaz e di Bolzaneto, per quella “macelleria messicana” che tutto il mondo ha visto, e per la quale ha provato orrore. Infine, perché tutto si tiene, non si possono dimenticare le decise contrarietà dei vertici delle forze dell’ordine espresse durante l’iter di approvazione del disegno di legge sul reato di tortura, malgrado le sue eclatanti aporie e lacune convenzionali. In un caso, nessuno è Stato, poiché le Istituzioni, convitate di pietra, non hanno fatto ingresso nelle aule di Giustizia, a chieder conto delle condotte illecite tenute dagli imputati; viceversa, poiché è “in nome del Popolo italiano” che vengono emesse le sentenze, è lecito chiedersi per quale motivo si sia ritenuto di porre ai vertici della Direzione Investigativa Antimafia chi è stato condannato per fatti gravissimi, in relazione ai quali non ha mai speso una parola di biasimo. Mancano le parole per dirlo, ma il silenzio fa rumore. ADERISCONO 1. Michele Passione, avvocato 2. Calderone Valentina, Associazione “A buon diritto” 3. Redazione di Ristretti Orizzonti 4. Alberta Valentina, avvocato 5. Alborghetti Annamaria, avvocato 6. Amato Stefania avvocato 7. Anetrini Mauro, avvocato 8. Balestro Silvia, avvocato 9. Bastianello Alessandro, avvocato ex capo della sezione Criminalità organizzata per falso per i fatti del G8 del 2001 a Genova,
10. Belsito Paola, magistrato 11. Bezzi Gigi, avvocato 12. Borzone Renato, avvocato 13. Botti Bruno, avvocato 14. Bouchard Marco, magistrato 15. Bronzo Pasquale, ricercatore universitario 16. Brucale Maria, avvocato 17. Bruni Roberto, avvocato 18. Buzzi Andrea, traduttore 19. Calcaterra Antonella, avvocato 20. Cappelletti Federico, avvocato 21. Caprara Daniele, avvocato 22. Caputo Giuseppe, ricercatore 23. Caputo Serena, avvocato 24. Carisano Maria Rosa, avvocato 25. Cassano Milena, già dirigente amministrazione penitenziaria, pensionata 26. Cerfogli Duccio, avvocato 27. Cherubino Giuseppe, avvocato 28. Cipriani Stefano, avvocato 29. Ciuffoletti Sofia, ricercatrice 30. Colombo Gherardo, già magistrato 31. Corleone Franco, Garante dei diritti dei detenuti della regione Toscana 32. Corsani Carlotta, avvocato 33. De Caro Elia, Antigone Emilia Romagna 34. De Federicis Alessandro, avvocato 35. De Meo Matteo, avvocato 36. De’ Giudici Marianna, avvocato 37. Dell’Acqua Peppe, psichiatra 38. Fiorio Carlo, professore universitario 39. Gambirasio Monica, avvocato 40. Genovesi Sergio, avvocato 41. Giuffrida Maria Pia, pensionata 42. Grenci Ettore, avvocato 43. Guenci Massimo, avvocato 44. Guido Gabriella, Coordinatrice Campania LasciateCIEntrare 45. Inghilleri Renzo, avvocato 46. Intrieri Cataldo, avvocato 47. Lalatta Costerbosa Marina, professore universitario 48. Lensi Massimo, libero professionista 49. Maggiora Luca, avvocato 50. Maisto Francesco, Presidente emerito Tribunale Sorveglianza di Bologna 51. Manca Veronica, dottore di ricerca 52. Marcolini Stefano, avvocato 53. Maresca Alessandro, avvocato 54. Marin Annamaria, avvocato 55. Matteucci Aurora, avvocato 56. Menegatto Maria Luisa, dottore di ricerca 57. Mercatali Gianna, avvocato 58. Michelini Margherita, Direttrice Casa Circondariale M.Gozzini di Firenze 59. Migliori Saverio, Fondazione Michelucci Firenze
60. Moschioni Monica, avvocato 61. Nigro Michele, avvocato 62. Orlandi Renzo, professore universitario 63. Palandri Sara, avvocato 64. Palena Massimiliano, avvocato 65. Parziale Carmela, avvocato 66. Passanisi Carmelo, avvocato 67. Pecchioni Gherardo, avvocato 68. Pighi Giorgio, professore universitario 69. Pirosa Rosaria, avvocato 70. Pisani Maria Mercedes, avvocato 71. Pisapia Tomaso, avvocato 72. Pisillo Fabio, avvocato 73. Polidoro Riccardo, avvocato 74. Porreca Eustachio, avvocato 75. Pratesi Fabio, Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana 76. Primavera Daniela, avvocato 77. Ricci Alessandro, avvocato 78. Rocca Alberto, avvocato 79. Romeo Francesco, avvocato 80. Rossi Galante Francesco, avvocato 81. Salvi Giovanni, avvocato 82. Santangelo Marella, professore universitario 83. Santoro Emilio, professore universitario 84. Serci Renata, avvocato 85. Siracusano Fabrizio, professore universitario 86. Siragusa Marco, avvocato 87. Siviglia Agostino, Garante dei diritti dei detenuti di Reggio Calabria 88. Stefano Alessandra, avvocato 89. Talini Marco, avvocato 90. Terranova Gabriele, avvocato 91. Tonarelli Annalisa, ricercatrice 92. Traverso Maura, avvocato 93. Turco Cecilia, avvocato 94. Turco Nausicaa, avvocato 95. Voltolina Maria, Granello di senape 96. Zamperini Adriano, professore universitario 97. Zaru Vanina, avvocato 98. Filippo Bellagamba, Professore universitario 99. Rosa Todisco, avvocato 100. Giannini Roberta 101.Fabrizio Cardinali 102. Andrea Niccolai, avvocato