In questi giorni, dopo la morte di Wissem, ennesima tragedia legata alla detenzione amministrativa in Italia, sono apparsi diversi articoli che citano impropriamente la campagna LasciateCIEntrate. Ribadiamo quanto scritto nei nostri comunicati precedenti, ribadendo alcuni concetti: 1) la morte di Wissem è un fatto gravissimo comunicato in ritardo alla sua famiglia così come l’autopsia svolta senza avvisare i familiari; 2) vi sono indagini in corso; 3) diverse persone che erano con Wissem parlano di violenze subite nel CPR di Ponte Galeria e devono essere ascoltate dal Giudice e poste sotto tutela; 4) non conosciamo le cause della morte di Wissem, ma sappiamo che è sbarcato in Italia SANO (non era una persona con disturbi psichici). Sappiamo invece che il vero problema è il sistema che lo ha portato a morire. Dalle navi quarantena al CPR ed infine al letto del reparto psichiatrico del San Camillo dove è morto legato al letto, è un sistema che non garantisce i diritti delle persone e le umilia in ogni modo. In questo caso un sistema killer; 5) Rania la sorella di Wissem è in sciopero della fame e chiede verità e giustizia insieme alla famiglia e tutti noi; 6) non accetteremo strumentalizzazioni ed insabbiamenti sulla vicenda; 7) chiediamo il massimo rispetto per la sofferenza della famiglia e per tutti coloro che sono testimoni di questa orribile vicenda.