Deniz è stato fermato a Piacenza perché privo di documenti. Da agosto è rinchiuso nel Cpr di Torino. Rinchiuso in una struttura carceraria, senza essere mai stato condannato e senza che nessuno gli abbia mai detto quanto durerà la sue reclusione. Deniz Pinaroglu è di origine turca, si è dichiarato rifugiato polito, perseguitato dal regime di Erdogan. Dall’1 settembre ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame perché considera illegittimo il suo fermo e chiede che venga esaminata la sua richiesta d’asilo. In questa lettera che è riuscito ad inviare oltre le sbarre del Cpr, ci fa sapere come sta procedendo la sua protesta e quali sono le richieste sue e degli altri migranti rinchiusi.  Il diciannovesimo giorno del mio sciopero della fame, un’amica parlamentare mi ha visitato.  Ha detto che stava seguendo il mio caso e stava tentando di accelerare l’iter burocratico. Abbiamo parlato dei problemi di questo posto e le ho inoltrato le mie richieste, che sono le seguenti: 1. Monitoraggio regolare, nel Cpr, da parte degli individui/ong indipendenti e impegnati nel salvaguardare i diritti umani, 2. Nominare professionisti che prendono sul serio il proprio lavoro e portare le cause al tribunale della città per discutere i casi delle persone trattenute nel Cpr, non giudici pensionati, 3. Nell’infermeria, all’interno del Cpr, devono lavorare le persone che rispettano l’etica professionale e le visite effettuate devono essere registrate in un sistema ospedaliero sulla rete senza subire modifiche, 4. Diversificazione dei pasti e migliorare e rispettare le condizioni igieniche con delle ispezioni periodiche, 5. Accelerare il processo burocratico che si svolge qui dentro il Cpr e impedire/evitare che le persone trascorrano i migliori anni della loro vita tra 4 mura, 6. Formazione linguistica e di diverse attività formative per le persone che rimarranno qui a lungo, 7. Chiudere questi e campi simili a lungo termine. La mia richiesta personale: appena possibile, uscire di qui senza perdere la salute, ricostruire la mia vita. Ringrazio; La deputata Jessica Costanzo per il suo interessamento e la sensibilità per la situazione, Al mio caro Murat Cinar, che è stato con me sin dall’inizio del processo ed è stato il mio interprete, ai miei avvocati Federico Milano e Gianluca Vitale “La famiglia” della nostra famiglia Mika Sims and Zeynep Koçak Alla cara Ezel Alcu, che ha portato la mia situazione alla stampa italiana, correndo il rischio di perdere il lavoro. Engin Aslan da cui ho ricevuto informazioni sul mio caso, parliamo al telefono quasi ogni giorno. I miei angeli custodi a Güleycan Demir, Naciye Demir, Naat Naat, Yeşim Pınaroğlu, Seçil Pınaroğlu, Nazlı Bayram ‘a. Ai compagni/attivisti della Göçmen Dayanışma Ağı – Migrant Solidarity Network che si sono riuniti per trovare soluzioni ai problemi degli immigrati in solidarietà e lotta, Al caro Luca De Simoni e #BlackPost, #LinformazioneNero #subianco, che hanno fatto sentire la mia voce in Italia, Ad Alda e agli amici che compongono #Lasciatecientrare, il cui lavoro e solidarietà sono sempre stati al mio fianco, Non sono stato in grado di scrivere i nomi di alcuni a causa della loro sicurezza, che erano con me prima e dopo lo sciopero della fame;  dalla Grecia verso l’Italia, dalla Polonia alla Turchia, dalla Svizzera dalla Germania, dalla Francia all’Inghilterra per combattere spalla a spalla per superare i confini, i miei compagni che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro l’ingiustizia, ai miei cari heval ed a tutti miei amici… Sto continuando con lo sciopero della fame.  Per la libertà,  Con solidarietà e in lotta …