di Yasmine Accardo – Sono stati rimpatriati su volo charter alcuni tunisini che erano a bordo della nave quarantena che si è mossa dalla Sicilia alla volta di Bari . Diversi tunisini, di cui non conosciamo ancora il numero preciso, sono stati portati direttamente in aereo dalla nave, immaginiamo in che condizioni di abuso di polizia. Tutto questo dopo giorni di isolamento nell’hotspot di Lampedusa ed ancora in isolamento per quarantena di fronte al porto di Palermo in un trattenimento prolungato oltremisura. Ci teniamo a ricordare che i tamponi effettuati sulle persone in trattenimento sono stati oltre 3 e tutti negativi. Era necessaria una quarantena di due mesi per questo? O è servita per “sistemare i tempi del rimpatrio”?
Nessuna possibilità di fare richiesta di protezione internazionale, di ricevere adeguata informativa. Nulla
Arrivati in cerca di diritto trovano solo reiterata detenzione, tutto questo senza avere mai la possibilità di incontrare referenti delle organizzazioni di attivisti indipendenti.
Abominevole è dir poco. Le violazioni dei diritti di queste persone sono numerose: tutta la Normativa Internazionale e la Direttiva Rimpatri 2008/115/CE; Gli art. 10, 13 e 14 del TU sull’immigrazione nonché l’art. 13 della Costituzione Italiana. Si passa dal trattenimento detentivo in condizioni inumane e degradanti all’hotspot Lampedusa fino all’ulteriore trattenimento in quarantena in nave ed alla mancanza di accesso all’informativa, sembrano in tutto sovrapponibili alcaso Khlaifia del 2011, cui rispose con la sentenza del 15 dicembre del 2016 la Corte europea dei diritti dell’uomo con una condanna all’Italia per l’illegittima privazione della libertà personale (art. 5 CEDU), per le condizioni disumane e degradanti patite presso il Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa (art. 3 CEDU), nonché per la successiva espulsione collettiva degli stessi (Art. 4, Prot. 4 alla CEDU) (
https://www.questionegiustizia.it/articolo/l-attualita-del-caso-khlaifia-gli-hotspot-alla-luc_12-06-2019.php).
La situazione sanitaria Covid-19 e le misure straordinarie prese dal Governo possono essere complici di tali gravi violazioni dei diritti fondamentali delle persone? Pare proprio di si. Siamo anzi certi che il regime hotpost, fin dalla loro apertura nel 2015, insieme alle navi quarantene costituiscano il capolavoro di ogni violazione. La sentenza CEDU ha fatto scuola ma non per costruire diritti ma per reiterare a tempo indeterminato abusi ai danni delle eprsone in arrivo in Italia in cerca di Protezione.
Noi vi accusiamo.