In concomitanza della Giornata Mondiale del Rifugiato, il 20 giugno scorso e nelle date immediatamente successive, come attivisti della Campagna LasciateCIEntrare abbiamo chiesto di poter entrare insieme a operatori dell’informazione, legali esponenti a vario titolo della società civile, in circa 60 centri dell’accoglienza e spesso del trattenimento di uomini e donne migranti giunti in Italia per sfuggire a guerre e repressioni.

 

Avevamo preannunciato tale richiesta alle massime autorità istituzionali, inviato richiesta di ingresso alle locali prefetture, rispettando in pieno le norme non scritte che regolano e spesso limite tale diritto. Lo abbiamo fatto nello spirito che è alla base della nostra Campagna: informare e verificare gli standard del sistema di accoglienza, la corretta applicazione delle normative in corso, il rispetto dei diritti umani nei diversi centri.
Siamo riusciti ad entrare soprattutto nei CAS e nei CARA, dove abbiamo riscontrato numerose problematicità. Ci è stato invece negato l’accesso in alcuni CIE come Roma e Caltanissetta e in tutti gli Hotspot.
 
Ci interroghiamo sulle ragioni che precludono non solo a noi tale possibilità di verificare le condizioni di vita di chi di fatto è in condizione di trattenimento, restiamo perplessi di fronte alle numerose prefetture da cui neanche è giunta risposta alla nostra richiesta e consideriamo entrambi i fatti un vero vulnus democratico.
La nostra mobilitazione, pacifica e tesa a continuare un lavoro che portiamo avanti ormai da 5 anni si è ritrovata, per l’ennesima volta di fronte ad ostacoli di cui ci sfuggono il senso e la ragione.
Avvertiamo attorno a noi segnali inquietanti di vera e propria intimidazione rivolti a chi denuncia i limiti di un sistema di accoglienza prossimo al collasso e a chi si prodiga nell’aiutare chi fugge a poter esigere i propri diritti.
Accanto a noi abbiamo trovato la FNSI, l’Ordine dei Giornalisti, l’Usigrai, associazioni come Art. 21 e la Carta di Roma, un numero enorme di realtà locali e nazionali (qui l’elenco completo: https://goo.gl/nsDAEO).

 Crediamo che in un Paese dove atti di razzismo sono giunti alle estreme conseguenze, restituire una percezione reale e onesta delle condizioni concrete di chi giunge in Italia in cerca di un futuro, sia un nostro dovere civico che continueremo a perseguire.

E nella conferenza stampa a cui vi invitiamo proveremo a diffondere il materiale raccolto, le testimonianze, i fatti che dovrebbero, in un paese democratico essere posti a conoscenza di ogni cittadino/a.
Appuntamento, dunque, venerdì 22, ore 11:00, presso la sede dell’FNSI (Corso Vittorio Emanuele II, 349 Roma). Come raggiungerci: https://goo.gl/64RQWa.
Per seguire tutti gli aggiornamenti, clicca sull’evento FB: https://goo.gl/c7QAcD

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