Centri di Detenzione sono 393 in Europa e hanno la funzione di rinchiudere degli stranieri in situazione amministrativa irregolare, prima di espellerli dal territorio. Gli HOTSPOT, dove centinaia di persone sono rinchiuse alle frontiere dell’Italia e della Grecia, servono a identificare, registrare e a prendere le impronte digitali dei migranti che arrivano in Europa1 , per poi smistarli tra quelli che saranno accettati sul territorio europeo – coloro ai quali si accorderà il diritto di asilo – e gli indesiderati – coloro i quali saranno espulsi nel loro o in altri paesi. I Centri di Detenzione e gli HOTSPOT sono dei luoghi di imprigionamento d’innocenti. Molteplici inchieste e testimonianze hanno rivelato come, in questi spazi gestiti dalla polizia, le persone diventano l’oggetto di violenze fisiche, mediche e psicologiche. Rifiutiamo questa misura preventiva, fondata sulla rappresentazione dello straniero come un pericolo politico, sanitario e sociale. Rifiutiamo l’attuale pratica xenofoba, di smistamento e di espulsione degli stranieri senza titolo di soggiorno, contro la loro volontà e con la forza. Chiediamo agli Stati Europei di chiudere questi luoghi, che servono a stabilire delle differenze tra esseri umani, tra quelli dotati di diritti e quelli considerati unicamente come «corpi indesiderabili», in violazione degli articoli 1, 2, 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Chiediamo agli Stati europei delle politiche di accoglienza, che rispondono all’urgenza della situazione umanitaria alle frontiere e sul territorio dell’Unione Europea. Chiediamo agli Stati Europei di rispettare la libertà di circolazione e d’installazione iscritta nell’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e di mettere fine al più presto alla pratica dell’imprigionamento degli innocenti.

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ADIF (Associazione diritti e frontiere – Italia), África con voz propia (España), Antirazzista Catanese (Italia), Askavusa Lampedusa (Italia), ATMF (Association des Travailleurs Maghrébins de France), BAAM (Bureau d’accueil et d’accompagnement des migrants – France), Campagna LasciateCIEntrare (Italia), Cercle des voisins du CRA de Cornebarrieu (France), Collectif de soutien 5ème/13ème aux migrants d’Austerlitz (France), Collectif La Chapelle debout (France), CISPM (Coalition internationale des Sans Papiers et Migrants), CISPM/Berlin (Deutschland), CISPM Mannheim (Deutschland), CISPM New Haven (USA), CSP93 (Coordination 93 de lutte pour les Sans Papiers – France), CSP75 (Coordination 75 des Sans Papiers – France), FASTI (Fédération des Associations de Solidarité avec Tou-te-s les Immigré-e-s – France), Fondation Frantz Fanon (France), FUIQP (Front uni des immigrations et des quartiers populaires – France), Intégration 21 (France), Kâlî (France), Lutheuses de Rrue (France), MAFED (Marche des Femmes pour la Dignité – France), MDDM (Mouvement pour la dignité et les droits de Maliens – France), Migrations et Luttes sociales (Belgique), Movimento Migranti e Rifugiati (Italia), NPA (Nouveau parti anticapitaliste – France), No Stress Tour (Deutschland), Réseau Syndical International de Solidarité et de Luttes/International Labour Network of Solidarity and Struggles/Red Internacional de Solidariedad y de Luchas/Rede Internacional Sindical de Solidariedade e Lutas, Senza Confine (Italia), Tanquem els CIEs (España), Toutes ensembles contre leurs états de guerre (France), UNSP (Union nationale des sans papiers et des migrants – France), Union syndicale Solidaires (France), USB (Unione Sindacale di Base – Italia), Voix des migrants (Deutschland)

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