La Campagna LasciateCIEntrare esprime dolore e sdegno per la morte del piccolo Adan, cittadino iracheno di etnia curda, avvenuta la notte tra il 7 e l’8 ottobre a Bolzano.
Adan, fuggito da Kirkuk insieme ai suoi genitori e a tre fratellini di 6, 10 e 12 anni, era giunto dalla Svezia nel capoluogo altoatesino l’1 ottobre per chiedere protezione. Dopo due anni di attesa, la loro richiesta d’asilo era stata rigettata dal paese scandinavo, nonostante le loro condizioni di estrema necessità.
Il bambino, affetto da distrofia muscolare e costretto su un sedia a rotelle, è stato ricoverato all’Ospedale San Maurizio di Bolzano per problemi alla respirazione e dolori diffusi, ma il giorno dopo dimesso dal reparto di pediatria nonostante non avesse un posto dove andare. La famiglia ha passato le giornate che antecedenti alla morte nel parco della stazione, priva di assistenza e informazioni, se non quelle fornite dalle associazioni della società civile grazie ai volontari di SOS Bozen, Verdi, Comunità Islamica di Trento e Bolzano, Antenne Migranti, gruppo Antifa Bolzano e alla solidarietà di alcuni singoli. Il Servizio Consulenza Profughi ha segnalato e sollecitato le istituzioni sulla situazione della famiglia, ma il Servizio di Integrazione Socialenon ha ritenuto ci fossero le condizioni per ospitarli nelle strutture d’accoglienza sul territorio. Soggetti vulnerabili che dovevano invece essere accolti in ottemperanza alla normativa nazionale ed europea. Per loro niente accoglienza in virtù della Circolare Critelli che vieta di accogliere in Alto Adige chi ha già presentato richiesta di asilo in altri Paesi.
Solo la Chiesa Evangelica locale ha aperto loro le porte per la notte. Il mattino dopo, di nuovo al parco. Adan, stremato, cade dalla sedia a rotelle e viene trasportato nuovamente in ospedale, dove muore nella notte tra sabato e domenica.
Questa non è che l’ennesima, assurda, tragedia causata dalle frontiere chiuse. Gabriella Guido, Portavoce Campagna LasciateCIEntrare: “Adan è morto per mancata accoglienza. Assieme alla sua famiglia, aveva diritto all’accoglienza, tanto più in ragione delle sue condizioni di salute e della sua età e quella dei suoi fratelli. Una morte che si sarebbe potuta evitare se la famiglia fosse stata presa in carico subito dai servizi sociali ed il bambino fosse rimasto in ospedale. Adan è morto a 13 anni perché nato dalla parte sbagliata del mondo e perché in Italia la protezione è diventata un privilegio. Un decesso che sarebbe stato scongiurato se fosse stato accolto con rispetto e dignità”
Ma lo sdegno non basta e sottolinea: “Continuiamo ad imputare la responsabilità della lunga lista di morti di mancata o mala-accoglienza al Governo Italiano con un pubblico atto di accusa. Dovranno rispondere come mandanti morali sul banco della storia. Le cosiddette politiche di asilo ed accoglienza sempre più restrittive in Europa e circolari emesse dal Governo Gentiloni-Minniti sono armi che stanno portando al collasso il nostro Paese da un punto di vista politico, morale, etico, economico, sociale, culturale. Non sono differenti le limitazioni imposte dal Codice di Condotta alle ONG nel Mediterraneo. E mietono ogni giorno nuove vittime. Perché quanto è avvenuto viola diritti umani inalienabili, tutti i principi etici e morali e la dignità dell’essere. Degrada chi la esercita e chi se ne rende responsabile, sia esso un decisore oppure un mero esecutore materiale.”
Da più di un anno le associazioni locali denunciano l’illegalità della Circolare Critelli. La Campagna LasciateCIEntrare ne chiede l’immediata revoca da parte della Provincia di Bolzano.