di Yasmine Accardo – In questi giorni di sbarchi e trasferimenti rapidi con annesse deportazioni dirette, fioccano le numerose richieste di aiuto per situazioni di accoglienza “incredibili”.
Un gruppo di tunisini nella giornata del 28 agosto è stato trasferito in un centro di accoglienza di Predda Niedda nella provincia di Sassari. Una casa gialla a due piani in piena area industriale, posta di fronte ad un mercato all’ingrosso.
Un centro palesemente improvvisato circondato da un terrazzo in rifacimento,(si fa per dire) pieno di residui di edilizia e posti pericolanti. Un luogo adatto, non c’è che dire, alle numerose famiglie con bambini qui accolte, dopo essere transitate presso il cara di Crotone. Siamo avvezzi alla continua emergenza costruita ad hoc periodicamente con conseguente mal accoglienza. Siamo avvezzi e stanchi ma non ci abitueremo mai a questa continua umiliazione di chi arriva sulle nostre coste.
Le stanze che vengono mostrate nei video sono arrangiate e spoglie, la maggior parte prive di armadi o mobili su cui poggiare le proprie cose. A terra rifiuti non raccolti.
La cucina è ampia, ma il gruppo di tunisini riferisce di non aver ricevuto da che poco cibo e del pane avariato. Alcuni luoghi della struttura sono ancora in costruzione e privi di luce.
Tra i richiedenti vi sono alcune persone con patologie invalidanti: come un signore affetto da diabete ed un altro con patologia ignota che la notte del 28 agosto è stato ricoverato d’urgenza.
“Non pensavamo che ci potesse essere un posto peggiore di Crotone” e invece….
Il Centro di Dis- Accoglienza è gestito dalla Società 4 ESSE Srl di Sassari, che da anni gestisce centri di accoglienza nella provincia di Sassari, ed è un centro che la nostra Campagna ricorda bene, poiché vie eravamo stati in monitoraggio con nostra delegazione nel 2016. Le immagini di allora e quelle di oggi sono sovrapponibili, in un cerchio del tempo asfissiante e fermo. Si tratta dell’ex Caravel (oggi da ribattezzare ex Caravel 2 la vendetta), posto che avevamo denunciato a suo tempo e che fu segnalato anche dalla Commissione Diritti Umani del Senato presieduta allora dal senatore Luigi Manconi, per “ un servizio così malamente gestito.” Allora la Prefettura di Sassari rispose che le nostre segnalazioni erano inattendibili e c’erano solo “piccole cose” da sistemare. Sono passati 6 anni. Nulla è cambiato;tutto congelato per gli attuali malcapitati.
Si continua a peggiorare in un tempo in cui non si chiedono più diritti di accoglienza, ma ci si ritrova ad essere contenti(?) se si ha un tetto e , nel caso dei tunisini, se non c’è stato un rimpatrio diretto.
Non abbiamo modo oggi stesso di verificare con dettaglio le situazioni di accoglienza di tale centro, dovrebbero essere sufficienti i video inviateci che ci parlano ancora una volta di approssimazione, menefreghismo e sciatteria, con il paravento della situazione di emergenza. Un’emergenza che dura da oltre 11 anni. Un’emergenza che porta con sè uno strascico infinito sempre delle stesse parole: abusi, ingiustizia, umiliazione, lucro.
Cosa ci risponderanno Prefettura ed Ente gestore oggi? PICCOLE COSE DA SISTEMARE IN POCO TEMPO??
Bisognerebbe imparare dai Castori che strutturano negli anni forme complesse di sopravvivenza, ma il nostro sistema è cieco e ..stupido evidentemente tanto da non riuscire a dotare questo paese di un’accoglienza degna. Stupidità e perversione evidentemente che in quest’ennesima campagna elettorale continueranno a fare il gioco di una politica sempre più a destra, del tutto priva ormai di una visione di sinistra ma solo di una visione SINISTRA ahinoi.
Intanto chi arriva denuncia ed oltre a pretendere diritti vorrebbe dare molto a questo Paese, un paese che non merita davvero nulla, condannato all’idiozia perenne e ad una morte lenta ed inesorabile sotto cieli corrotti e cupi.
Ci tocca continuare a denunciare con chi arriva tutto quanto accade, testimoni dello sfacelo senza fine. Vorremmo è poter dare seguito alle parole di Battiato “ il mio maestro mi insegnò come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire..”. Verrebbe da dire che vada tutto in malora piuttosto, ma non riusciamo ad arrenderci e non lo faremo!
Combatteremo fianco a fianco di chi in prima linea, combattenti di frontiera, continua a credere che vi sia un mondo altro possibile, perché combattere contro le ingiustizie è l’unico respiro possibile
Pretendiamo accoglienza degna e la fine di questo scempio.
Noi vi accusiamo!