Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani. Per la prima volta venivano sanciti i diritti fondamentali di cui ogni essere umano deve poter godere. Ciò nonostante, la Dichiarazione viene disattesa ogni giorno. E il 2017 che si sta per concludere è stato l’anno più disastroso per i diritti umani Ogni anno, il 10 dicembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata dei Diritti Umani per ricordare l’anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei diritti umani da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, avvenuta a Parigi il 10 dicembre 1948. L’istituzione formale di questa Giornata internazionale risale al 1950, quando l’Assemblea Generale ha adottato la risoluzione 423 che invita tutti gli Stati e le organizzazioni interessate a celebrare annualmente questa data e ad impegnarsi in modo crescente nel campo dei diritti umani. Ciò nonostante, da allora la Dichiarazione è stata per lo più disattesa e l’anno che si sta per concludere è stato un anno disastroso per i diritti umani. Dalla crescita dei populismi e dei fascismi al rafforzamento delle politiche repressive e autoritarie, dalla repressione del dissenso alla persecuzione dei difensori dei diritti umani fino alla criminilizzazione delle organizzazioni non governative e degli attivisti della società civile. Criminalizzazione che colpisce anche le milioni di persone sono costrette alla fuga da guerre, fame, persecuzioni e torture. Donne, bambini e uomini migranti, richiedenti asilo e rifugiati che in Italia, in Europa e nel resto del mondo vedono ancora negati i diritti umani fondamentali. Molti di loro, muoiono lungo le traversate. In mare e via terra. Tutti raccontano di violenze inaudite nei paesi di origine, durante il viaggio e alle frontiere, dei respingimenti sommari e delle deportazioni a cui sono costretti. Ad attenderli nella civilissima Italia, la privazione della libertà e le gravi violazioni dei diritti fondamentali all’interno dei centri d’accoglienza italiani. Poi sfruttati, ridotti alla schiavitù nei nostri campi o all’invisibilità nelle nostre città. Il tutto mentre nel nostro paese aumentano i reati di solidarietà. Una criminalizzazione che passa dai fogli di via, dalle incriminazioni per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. E ancora i giornalisti sotto tiro, minacciati dalla criminalità per il loro necessario, quanto urgente, lavoro di informazione. Infine, ma non ultimo, un pensiero a Giulio Regeni e alla sua famiglia: perché chi lotta per rivendicare la verità deve continuare a non sentirsi solo. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» Così recita il primo articolo della Dichiarazione del 1948. Libertà, uguaglianza, fraternità sono i principi fondamentali su cui si basa la convivenza pacifica sul nostro pianeta. Il fatto che questi principi siano troppo spesso disattesi non fa che aumentare il bisogno di rivendicarli, con sempre più forza di anno in anno. La tutela dei diritti umani non è un mero esercizio teorico, non riguarda solo gli altri. È un impegno che tocca tutta la comunità, ogni giorno, in ogni situazione e circostanza. Solo allora, lontana dalle celebrazionismo, sarà una giornata davvero di tutti.